La cittadinanza italiana per i figli minori di avi naturalizzati: un diritto sospeso tra art. 7 e art. 12

 

Conflitto art. 12 art. 7 per figli minori di genitori naturalizzati.

Conflitto art. 12 art. 7 per figli minori di genitori naturalizzati.

 

Nel dibattito sulla cittadinanza italiana iure sanguinis, un tema particolarmente complesso riguarda il conflitto tra l’ art. 12 art. 7 per figli minori di genitori naturalizzati.  i figli minori di cittadini italiani che si sono naturalizzati in un altro Paese. La questione ruota attorno a due disposizioni della Legge n. 555/1912: l’art. 12, che prevede la perdita automatica della cittadinanza per i figli minori quando il genitore si naturalizza in un altro Stato, e l’art. 7, che vieta espressamente la retroattività della perdita della cittadinanza.

Questo conflitto tra art. 12 art. 7 per figli minori di genitori naturalizzati ha generato interpretazioni divergenti nei tribunali italiani. Da un lato, l’art. 12 viene applicato in maniera letterale, interrompendo la trasmissione della cittadinanza iure sanguinis per i figli minori di genitori naturalizzati. Dall’altro lato, l’art. 7 viene invocato per proteggere i diritti acquisiti alla nascita, sostenendo che la cittadinanza non può essere retroattivamente “annullata” dalle scelte del genitore.

La giurisprudenza attuale non offre una risposta uniforme sul conflitto art. 12 art. 7 . Alcuni tribunali privilegiano l’art. 7, riconoscendo il diritto dei discendenti a rivendicare la cittadinanza anche in presenza di una naturalizzazione dell’avo. Altri seguono una linea più restrittiva, applicando rigidamente l’art. 12, impedendo così la continuità della trasmissione della cittadinanza nelle linee genealogiche.

Un recente sviluppo in questa controversia sul conflitto art. 12 art. 7   è la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Bologna, che potrebbe spingere la Corte Costituzionale a intervenire. Se la Corte dovesse dichiarare incostituzionale l’art. 12, si aprirebbero nuove prospettive per i discendenti di italiani, ma se così non fosse, le possibilità di successo dei ricorsi potrebbero essere significativamente ridotte. L’esito di questa decisione potrebbe quindi avere un impatto determinante su migliaia di casi pendenti.

In questo scenario di incertezza, è essenziale per chi desidera intraprendere un percorso di riconoscimento della cittadinanza avere una consulenza legale qualificata, capace di navigare tra le complessità normative e giurisprudenziali. La questione resta aperta, ma ciò che è certo è che il dibattito non riguarda solo leggi e norme, ma il diritto all’identità e alle radici familiari.

 

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Studio Legale Luciani
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